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N. 2
giugno-luglio 2002
numeri precedenti


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Alla ricerca di un "Multisillabo" per lo sviluppo linguistico comunicativo dei bambini della Scuola dell’infanzia: un’esperienza nel Comune di Firenze
Nicoletta Cherubini

Premessa

A partire dall’anno scolastico 2001-2002 il Comune di Firenze ha deciso di dare a tutti i bambini dai 3 ai 5 anni iscritti alle scuole dell’infanzia comunali l’opportunità di studiare le lingue straniere. Il servizio, che era attivo sperimentalmente già in metà delle 32 scuole materne del Comune, è stato esteso a tutte le sezioni.

Nel contempo, è stato affidato alla scrivente il compito di predisporre un percorso formativo per insegnanti che includesse anche una componente didattico-laboratoriale con i bambini. Il corso che ne è scaturito, "Formazione sullo sviluppo linguistico comunicativo dei bambini", è stato inserito nel "Progetto di Sperimentazione educativa ed Innovazione metodologico-didattica dell’Assessorato P.I. - Servizio Scuola per l’Infanzia" (vedasi il punto 7.11 e il relativo sito).

Le cifre

Visto che nel 2001-2002 la presenza di bambini di nazionalità straniera iscritti alle scuole dell’infanzia di Firenze era pari all’8% del totale, con 226 bambini stranieri accolti, abbiamo lavorato non solo con il francese e l’inglese ma anche con l’italiano come L2, per bambini non italofoni in copresenza con gli italofoni (1).

Nel 2002-2003 i bambini di nazionalità straniera sono già 191, pari per ora al 6,8% del totale, tuttavia il dato è destinato ad aumentare, quindi siamo in presenza di una tendenza in crescita (2).

Per un raffronto a livello nazionale della fascia di apprendimento linguistico precoce, i dati del 1999/2000 pongono la scuola dell’infanzia al terzo posto nella distribuzione degli alunni stranieri in Italia per tipologia scolastica, con una percentuale di iscritti del 20,1%, preceduta dalle scuole elementari al primo posto, con il 44,3% degli iscritti (3).

Approccio

L’approccio si collega ad impianti epistemologici di matrice comunicativa, sociolinguistica, psicolinguistica, neurolinguistica e di alfabetizzazione emotiva, organizzati secondo principi di glottodidattica destinati ai bambini della scuola dell’infanzia e in gran parte ancora sperimentali. Il Programma del corso è in realtà una sorta di "manifesto" glottodidattico, che individua un profilo formativo composito in cui si uniscono alla linguistica le intelligenze multiple gardneriane, l’intelligenza emotiva nella prospettiva di Goleman, l’approccio comunicativo, e così via. Naturalmente non si può parlare di "insegnamento", bensì di "esposizione" alla lingua straniera/italiano L2 nella fascia di età della scuola dell’infanzia, per la quale gli Orientamenti educativi del 1991 (4) prevedono proprio una metodologia basata su esplorazione, ricerca, e sulla valorizzazione del gioco.

Metodo

Anche il modello operativo adottato nel corso, che propone una fruizione sia teorica che esperienziale, mette al centro il docente ed ha l’obiettivo di facilitare la riorganizzazione, il riordino e l’accrescimento delle sue conoscenze e competenze attraverso le stesse vie: l’esplorazione (intesa come empowerment, potenziamento recipoco dei talenti e delle abilità personali e del gruppo, attraverso la consapevolezza di sé e dei propri stili di apprendimento-insegnamento); la ricerca (intesa come sperimentazione, auto-osservazione e lavoro di gruppo); e infine la ludicità (intesa come piacere del raccontarsi e riscoperta del ‘bambino interiore’).

L’avvicinamento del bambino alla lingua straniera e all’italiano L2 viene così rivisitato dal docente come processo globale, interdisciplinare e contestualizzato, capace di proporre ‘scenari’ di esplorazione, e viene anche vissuto in prima persona grazie a questo modello metodologico, creatore di reciprocità fra educato e educatore: ognuno diventa risorsa di se stesso e dell’altro, ed il gruppo dei partecipanti (siano essi gli adulti o i loro alunni) diviene depositario consapevole di un patrimonio cognitivo, affettivo ed umano dai caratteri unici.

Procedure didattiche

Le procedure didattiche dei laboratori per i bambini hanno seguito un modello complesso, centrato sull’apprendente e sui suoi tempi. È un modello di organizzazione dell’apprendimento che presuppone una "didattica delle domande legittime" (5), fatta di esperienze, ‘sfondi’ e attività capaci di stimolare l’acquisizione, lo sviluppo e la valorizzazione delle intelligenze, e che permette all’apprendente di manifestare le proprie competenze.

Quale verifica

La verifica formativa e quella laboratoriale in questo contesto sono svolte in itinere, in linea con il carattere sperimentale del lavoro formativo e di quello didattico laboratoriale che ne costituisce l’input applicativo. Si tratta sempre e comunque di una verifica che non riguarda il controllo delle conoscenze, bensì la capacità del bambino di usare nel mondo esterno ciò che ha imparato.

Il formato e il multisillabo

Le nuove unità glottodidattiche proposte e sperimentate dalla formatrice in varie Scuole dell’infanzia di Firenze durante il percorso formativo, hanno tenuto conto di vari fattori, fra cui: gli apporti cognitivi di tutti i partecipanti (funzionarie, pedagogiste ed insegnanti) e le idee emerse da una sessione specificamente dedicata alla creazione di unità didattiche innovative; l’apporto di partecipanti aventi precedenti esperienze di sperimentazione in francese e in inglese nella scuola dell’infanzia; ed anche, naturalmente, il prezioso processo di feedback regalatoci dai bambini in età compresa fa i 3 ed i 5 anni che via via hanno partecipato ai laboratori linguistici di quest’anno.

Le unità didattiche, che verranno via via collocate sul sito, hanno l’obiettivo di costruire e mettere alla prova un "formato" composto da moduli interscambiabili (questa è la parola chiave del concetto di formato come lo si intende in questo corso) per l’inglese, il francese e l’italiano L2. Tale formato deve cioè poter venire in aiuto, sia in fase ideativa che didattica, al docente di scuola materna che non abbia ancora maturato la necessaria esperienza di glottodidattica e che, tuttavia, deve cominciare a integrare le lingue straniere nel suo lavoro coi bambini, spesso sulla base di bisogni specifici che variano da classe a classe e che inevitabilmente vanno a incidere sulle sue scelte.

Il formato plurimodulare che proponiamo si rifa ad un ideale "Multisillabo" in fase di studio, che già si preannuncia chiaramente sotto varie possibili configurazioni e che verrà sviluppato insieme ai docenti ad un livello successivo di formazione nel 2002-2003. Una prima configurazione modulare è riportata sul sito del corso 7.11 alla pagina intitolata "Ricerca", che qui riproduciamo parzialmente e a cui rimandiamo per la versione completa di spiegazioni.

Modulo 1 - Alla ricerca di un "Multisillabo"
Nicoletta Cherubini)

Questa prima griglia permette di inquadrare l’Unità Didattica di lingua straniera/Italiano L2 per la Scuola dell’infanzia secondo alcune categorie di verifica comunemente utilizzate per i bambini.

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Vedi tabella.

Le unità innovative sperimentate finora per esplorare il formato e per verificarne le potenzialità sono tre, incentrate sui seguenti temi: 1. DOLCE E SALATO (io e i miei gusti in fatto di cibo); 2. IL "SUPERMERCATO" (io e le parole che devo riconoscere e collocare nei loro campi semantici); 3. IL MIO ALBUM DI FAMIGLIA (io e la mia famiglia, io e i miei amici, io e le mie insegnanti). Ogni unità contiene un numero variabile di componenti del multisillabo in fase di elaborazione, collocabili in un secondo modulo che verrà messo in rete e a disposizione dei lettori di questo bollettino a partire da gennaio.

Note

(1) Vedasi il manuale di N. Cherubini (2002), che propone una metodologia per la didattica trasversale dell’italiano L2 e lingua di studio, in copresenza con italofoni, a partire dalle classi elementari. torna al testo
(2) Comunicato stampa del Comune di Firenze, 25 maggio 2002.
(3) Fonte: M.P.I. 1999-2000. N.B.: Scuola media inferiore 24,1%, scuole superiori 11,5%.
(4) Successivamente rielaborati dalla Commissione di studio per il programma di riordino dei cicli di istruzione (L. 30 del 10/02/2000). torna al testo
(5) Cfr. D. Novara (1997). torna al testo

Bibliografia minima

CHERUBINI, N. Diapason! Italiano lingua seconda nella scuola di base. Didattica interdisciplinare, Perugia, Guerra 2002. Guida metodologico-didattica per l’Insegnante, Libro dello studente, CD-ROM.
NOVARA, D. L’ascolto si impara, Torino, Gruppo Abele 1997.
Segnaliamo la recentissima uscita del testo Lingue straniere nella scuola dell’infanzia, a cura di P. BALBONI et Al., Perugia-Welland Ontario, Guerra-Soleil 2001, il cui apporto sarà interessante discutere nel prossimo corso 2002-2003.

 

© Didattica & Classe Plurilingue 2002