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Redazione:
Mariadonata Costantini  Elisabetta Jafrancesco  Leonardo Gandi
Massimo Maggini
Fiorenza Quercioli
Camilla Salvi
Annarita Zacchi

Webmaster: Leonardo Gandi

QUADRIMESTRALE A CURA DI

N. 6
maggio-agosto 2003
numeri precedenti

Insegnanti Italiano Lingua Seconda Associati


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Una contraddizione nella certificazione
Pazit Barki, Sandra Gorelli, Sabrina Machetti, Maria Pia Sergiacomo, Beatrice Strambi, Valutare e certificare l’italiano di Stranieri. I livelli iniziali, Guerra Edizioni, Perugia 2003, pp. 319, € 14.

Il volume presenta i risultati di una ricerca sviluppata in cinque tesi di specializzazione in Didattica dell’Italiano a Stranieri, presso l’Università per Stranieri di Siena. Le autrici analizzano le caratteristiche delle fasi iniziali dell’apprendimento dell’italiano da parte di stranieri, insieme alla possibilità di certificare questi livelli di competenza in base ai parametri del Quadro comune europeo per le lingue, del Consiglio d’Europa.

Il Quadro comune europeo per le lingue propone un modello di definizione della competenza in L2 articolato su tre profili principali di apprendente: A basico, B indipendente, C competente. Da questi tre profili base si snodano due livelli per profilo. I sei livelli, che si vengono così a creare, forniscono un sistema/schema di riferimento per definire obiettivi di formazione trasparenti, condivisibili e trasferibili.

Il modello di riferimento scalare in sei livelli è ormai divenuto punto di riferimento internazionale anche nel settore della valutazione e certificazione delle competenze linguistico-comunicative. Ma al momento in cui si applica alla valutazione si evidenzia una contraddizione teorica, che rappresenta l’ipotesi centrale di questo volume, il fulcro su cui poggia la ricerca delle autrici: se una certificazione "certifica", appunto, una competenza linguistico-comunicativa autonoma, utilizzabile per vari motivi anche di studio e lavoro, come si può, e soprattutto che cosa significa valutare la competenza di un apprendente ai primi stadi dell’apprendimento? Le autrici analizzano quindi il rapporto tra una competenza non che garantisce l’autonomia comunicativa e una competenza che la garantisce e propongono risposte valide e concrete, con una attenta analisi scientifica e metodologica. Prendono in esame i livelli A1 e A2 che descrivono le fasi iniziali dell'apprendimento della lingua italiana, rapportabili alle varietà basiche individuate dagli studi di linguistica acquisizionale. Se la competenza misurata dai livelli CILS A1 e A2 non garantisce autonomia comunicativa, non è possibile elaborare uno strumento certificatorio unico, valido per qualunque apprendente iniziale dell’italiano L2. In base all’analisi dei contesti di comunicazione, le autrici individuano i diversi pubblici per ciascuno dei quali propongono ed elaborano un modulo di certificazione, articolato nei due livelli A1 e A2.

Punto di riferimento per la realizzazione dei moduli certificatori è il sistema di certificazione CILS – Certificazione di italiano come Lingua Straniera dell’Università per Stranieri di Siena, che proponeva, nelle sue fasi iniziali, una struttura scalare su quattro livelli. La CILS diventa un modello di riferimento sia a livello di scelte teoriche relative al concetto di competenza in italiano L2, che a livello di procedure di realizzazione, somministrazione, correzione delle prove e attribuzione di punteggi.

Sulla base dell’esperienza maturata presso il Centro CILS, le autrici definiscono la struttura dei sillabi dei livelli A1 e A2, che vanno così a completare i profili di competenza già offerti dalla CILS. Rispetto ai test proposti per i livelli CILS B1-B2 e CILS C1-C2, che hanno come obiettivo la verifica e la valutazione della proficency, questi sono test di diagnosis. Rappresentano infatti uno strumento per definire lo stato della conoscenza raggiunta in italiano. In questo senso svolgono un’importante funzione diagnostica e rappresentano uno stimolo per proseguire nello studio della lingua.

Il volume si articola in tre sezioni. Nella prima le autrici presentano i presupposti teorici, i concetti fondamentali implicati in una certificazione, la prospettiva della linguistica acquisizionale e dei risultati raggiunti nello studio degli stadi iniziali dell’apprendimento dell’Italiano L2, la ricognizione e definizione dei pubblici potenziali dei livelli A1 e A2.

Nella seconda sezione le autrici definiscono i sillabi della certificazione per i livelli A1 e A2. Viene fornito un modello generale di certificazione, con l’esplicitazione dei criteri di costruzione dei sillabi A1 e A2. Vengono poi descritti i sillabi specifici dei diversi moduli creati per i diversi pubblici dell’Italiano L2.

La terza sezione presenta alcuni esempi di test di certificazione per i livelli A1 e A2, utilizzati per la sperimentazione dei moduli per i diversi pubblici, e vengono presentati i moduli certificatori A1 e A2: immigrati adulti che vivono in Italia, figli di immigrati in Italia suddivisi in fasce di età, figli di immigrati italiani all’estero di 1° e 2° generazione, ragazzi di origine italiana di 3°, 4° 5° generazione, di diverse fasce di età, che vivono in paesi stranieri, giovani e adulti che vivono in paesi dove si parlano lingue tipologicamente lontane dall'italiano.

Questo volume assolve una importante funzione nel panorama attuale dell’italiano per stranieri, contribuendo a recuperare il ritardo che aveva caratterizzato la nostra lingua nel settore "certificazione". L’italiano, infatti, che è stata una delle ultime tra le lingue europee a dotarsi di un sistema di certificazione per valutare la competenza di un apprendente straniero, si arricchisce di una gamma di moduli certificatori che rispondono ai bisogni di un pubblico sempre più ampio e variegato, attraverso la realizzazione di modelli di test diagnostici che mancavano nel panorama della valutazione delle competenze in italiano L2, ad eccezione del Dialang, che è il sistema di autovalutazione presentato nel Quadro comune europeo per le lingue, realizzato per 14 lingue europee e somministrato attraverso Internet, ma che non rilascia nessun certificato.

Questo volume costituisce un utile strumento teorico, punto di riferimento per la programmazione di interventi di educazione linguistica o come stimolo per future ricerche, e anche un utile strumento didattico e operativo utilizzabile dagli insegnanti per costruire percorsi didattici autonomi.

Laura Sprugnoli