Fai conoscere questo bollettino ad amici.

sunbul3d.gif (118 byte)sunbul3d.gif (118 byte)sunbul3d.gif (118 byte)

Se vuoi ricevere un avviso a ogni nuova uscita del bollettino clicca qui.

N. 2
giugno-luglio 2002
numeri precedenti


blank.gif (43 byte)
blank.gif (43 byte)

Per prima cosa vogliamo ringraziare le numerose persone che hanno mostrato interesse per questo bollettino, lo hanno letto e ne hanno apprezzato l'idea. Questo ci dà ancora più energia per continuare. Grazie dunque a tutte le lettrici e tutti i lettori, e in particolare a chi, scrivendoci qualche riga o a voce, ci ha detto le proprie impressioni e parole di incoraggiamento.

Vorremmo poi rinnovare l'invito a spedirci contributi o anche semplici domande cui proveremo a rispondere. Ci piacerebbe infatti che questo bollettino si costruisse sempre di più anche come dialogo fra redazione e insegnanti-lettori-autori. Siamo convinti che questo renderebbe un servizio migliore a chi ci legge.

Per quanto ci riguarda, noi cercheremo di ispirarci comunque, per decidere gli argomenti di cui parlare, ai continui scambi che abbiamo con gli insegnanti.

Una lettrice, insegnante di scuola secondaria superiore, ci ha scritto di non essere riuscita a "trovare traccia dell'esistenza di norme particolari da seguire nello scrutinio di ragazzi (scuola media superiore) per i quali l'italiano è lingua 2". E ha chiesto se "è vero che possono essere promossi alla classe successiva anche in presenza di numerose insufficienze gravi purché abbiano acquisito lo strumento linguistico".

Anche se ormai la questione è stata superata dagli eventi, bisogna dare ragione alla lettrice, sul primo punto. Nei documenti ufficiali (Ordinananza Ministeriale n. 56 del 13/5/2002 sulle norme per lo svolgimento degli scrutini [...]) non c'è effettivamente traccia delle norme particolari cui allude. Non si potrà non considerare questa lacuna come molto grave, specialmente se l'alternativa fosse davvero quella dipinta: passare comunque. Questa "trovata", non sappiamo quanto diffusa e "autorizzata", potrà essere sì mossa da buone e condivisibili intenzioni, ma ci sembra un modo astratto e ingannevole di troncare la questione. In apparenza promette di fare del bene, nella sostanza nega semplicemente un problema e un impegno degli insegnanti e della scuola: quello di facilitare l'apprendimento dell'italiano dello studio in tempi e modi realistici. Non è una soluzione dare la licenza media a un ragazzino che sa appena leggere e scrivere. Che cosa farà poi? Che cosa gli sarà stato sottratto, in termini di crescita formativa, una volta che gli insegnanti sapessero che "tanto verrà promosso comunque"? Se la cosa più importante, sicuramente, è ripensare la didattica nel suo complesso tenendo conto della presenza di alunni stranieri, non secondario sarà ripensare anche i criteri di valutazione.

Sappiamo infatti che in certe scuole viene costruito a inizio anno scolastico un percorso individualizzato per gli studenti non italofoni, che già comprende una serie di obiettivi di apprendimento differenziati e perciò un'idea di valutazione in qualche modo "su misura". Ma sono, sembrerebbe, episodi, di cui fra l'altro si fatica a conoscere la sola esistenza.

Rilanciamo perciò la domanda della lettrice a chi sappia darci informazioni più precise su queste iniziative.

In questo numero trovate, fra gli articoli, la ripresa di un ragionamento iniziato da Elisabetta Jafrancesco nel numero precedente sulla semplificazione dei testi. Questa volta il discorso si affina e verte sulla leggibilità e comprensibilità dei manuali di storia. Fiorenza Quercioli porta alla nostra attenzione alcuni dei maggiori problemi che si incontrano nelle classi plurilingui e interculturali e propone alcune idee per un'azione didattica efficace e una vita di classe più armoniosa. Annarita Zacchi sostiene le ragioni di chi pensa che l'interosservazione fra insegnanti sia un modo di crescere professionalmente e aiutare perciò gli studenti a imparare meglio. Nicoletta Cherubini descrive un progetto di formazione di un "multisillabo" per far avvicinare i bambini e le bambine della scuola dell'infanzia alle lingue straniere, compreso l'italiano L2.

Nella sezione attività didattiche sono proposte tre attività per lo sviluppo dell'abilità di lettura e una per il consolidamento di conoscenze linguistiche.

In voci dalla classe si riferisce di un delicato conflitto interculturale sorto riguardo al futuro di due ragazzine marocchine iscritte all'ultimo anno delle medie.

Le letture rimandano a due pubblicazioni (un quotidiano e un settimanale) per bambini e ragazzi, e ad alcuni siti sulla didattica dell'italiano L2 ad allievi stranieri e sull'intercultura.

Ricordiamo inoltre, fra gli appuntamenti, un importante convegno che si terrà a Grezzana (Verona) dall'11 al 13 luglio. L'ambizioso obiettivo è stimolare l'avvio di progetti italiani di ricerca sperimentale sui risultati degli interventi didattici.

 

© Didattica & Classe Plurilingue 2002